Nel periodo compreso tra il 2023 e il 2027 il mercato del lavoro avrà bisogno di 3,8 milioni di lavoratori. Di questi, 2,7 milioni, andranno a sostituire i pensionati mentre per l’altro milione si tratta di nuovi ingressi.
E’ quanto stima l’Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal.
Lo studio ha declinato la questione anche a livello regionale rilevando l’incidenza percentuale della domanda sostitutiva del fabbisogno occupazionale: con un indice dell’88,3 per cento la Basilicata è la regione d’Italia che sarà maggiormente investita dal fenomeno.
Per quanto riguarda l’incidenza della domanda sostitutiva nell’ambito delle posizioni professionali (dipendenti privati, dipendenti pubblici e indipendenti) il settore maggiormente investito è quello del pubblico impiego con un valore pari al 91,6 per cento.
Tra le filiere più produttive che richiederanno nuovi ingressi primeggiano salute, attività immobiliari, commercio e turismo.
Tra i settori produttivi maggiormente interessati dal fabbisogno occupazionale si segnalano la moda (91,9%), l’agroalimentare (93,4%) e il legno-arredo (93,5%).
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