Con un inflazione tendenziale del 7,9 per cento (contro la media nazionale di 7,6), Milano conquista la medaglia doro dei rincari: una famiglia media si ritrova a spendere 2.145 euro in più all’anno. A redigere questa dolorosa classifica è l’Unione nazionale consumatori, sulla base dei dati territoriali dell’Istat relativi all’inflazione di maggio (resi noti proprio ieri), dai quali risulta netto il primato del capoluogo lombardo nella spirale dei prezzi, che supera Genova (secondo posto con 2.071 euro di aumento di spesa familiare) nonostante un’inflazione tendenziale ligure addirittura al 9,5 per cento.
All’ultimo posto della graduatoria si ritrova (felicemente) Potenza con l’inflazione più bassa d’Italia (5 per cento) e un incremento medio di spesa per famiglia contenuto sotto i mille euro annui: 987 per la precisione. Terzo posto del podio per Bolzano, che con aumenti del 7,7 per cento ha una spesa supplementare pari a 2.046 euro annui per una famiglia tipo.
A livello regionale, il vertice della classifica si capovolge: la Liguria risulta quella più costosa, con un aggravio di spesa media per famiglia medio pari a 1.919 euro su base annua, seguita dalla Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,2 per cento ha comportato un’impennata del costo della vita pari a 1.871 euro, terza l’Umbria, con +8,2 per cento e un rincaro annuo di 1.852 euro.
La regione con gli aumenti più contenuti è la Basilicata, dove l’inflazione al +5 per cento si traduce in un aggravio di spesa pari a 968 euro
Fonte: Il Corriere della Sera