Nel 2021, la spesa sanitaria pubblica corrente pro-capite è stata pari a 2.187 Euro, con un tasso di crescita rispetto al 2020 superiore a quello della spesa complessiva (+3,4% vs +2,6%, Tabella 3.7). Questa differenza si spiega attraver
so la dinamica della crescita della popolazione, che ha subìto una contrazione nell’ultimo anno (-0,68%) a causa, inter alia, dell’aumentato tasso di mortalità dovuto alla pandemia di COVID-19 (cfr. Capitolo 7 del presente Rapporto). Il dato presenta notevoli differenze tra le regioni, con variazioni percentua- li rispetto al 2020 che vanno dallo 0,3% dell’Emilia Romagna all’8,2% della Sardegna. È interessante notare come tutte le regioni abbiano registrato un aumento della spesa sanitaria pubblica corrente pro-capite nel 2021 rispetto al 2020, in parte alimentato da un aumento del finanziamento. L’entità della variazione, significativamente diversa da regione a regione, è segnale di diverse necessità dei territori, ma anche di diverse policy e modelli di governance re- gionale che portano a esiti diversi rispetto al finanziamento e alla spesa.
Dal 2010, il tasso di crescita della spesa pro-capite risulta mediamente più basso nelle regioni in Piano di Rientro (PdR) (+1,2% contro +1,6%, cfr. nota a Tabella 3.7). Tuttavia, se si considerano gli ultimi due anni (2021 e 2020), si osserva un’inversione di tendenza: rispetto al 2020, nel 2021 le Regioni in PdR hanno registrato un tasso di crescita della spesa maggiore delle altre regioni (+4,2% contro +2,8%).
La variabilità interregionale, misurata dal coefficiente di variazione27, nel 2021 è tendenzialmente in linea con quanto registrato nei due anni precedenti. Guardando alla spesa sanitaria pubblica pro-capite al lordo della mobilità (spesa riferita all’utilizzo delle strutture della regione) e al netto della stessa (spesa riferita alla popolazione residente nella regione), si può notare come nel 2021 la variabilità interregionale della spesa (coefficiente di variazione) si riduca una volta tenuto conto della mobilità (8,9% contro 8,3% senza il con- teggio della mobilità), mettendo in luce una maggiore omogeneità dei bisogni individuali (tradotti in domanda) (Tabella 3.8).
Nella Figura 3.7 è riportata, per ogni Regione, la spesa sanitaria pubblica
pro-capite al lordo della mobilità, il saldo pro-capite della mobilità e la spesa sanitaria pubblica pro-capite al netto della mobilità (vedi anche Figura 3.8). È da notare come, per alcune regioni, il saldo della mobilità rappresenti una quota significativa della spesa, ad esempio (in negativo) per la Calabria e (in positivo) per il Molise, l’Emilia Romagna e la Lombardia.
La Tabella 3.9 mostra l’incidenza della spesa sanitaria dei Servizi Sanitari Regionali (SSR) rispetto al PIL regionale. Questo valore è calcolato al netto della mobilità. Il dato è da leggere in una doppia prospettiva. Innanzitutto, è da notare come la variabilità di questo indicatore sia molto superiore rispetto a quella della sola spesa. Il coefficiente di variazione dell’incidenza della spesa sanitaria pubblica sul PIL è pari al 24,7% nel 2020 (in diminuzione rispetto al 27,6% del 2019), mentre si attesta intorno all’8,3% nel caso della spesa sanita- ria pro-capite al netto della mobilità (Tabella 3.8).
Fonte: CERGAS